Sergio Pinto, ingegnere elettronico, è il fondatore dell’Agenzia di Comunicazione Geofelix.com che opera a Pavia e dintorni e si interessa, oltre al mondo del web, anche di stampa 3d, app e tutto quello che riguarda l’innovazione.
Quando ho saputo che avevano costruito una Smart Lamp chiamata “Gatto Panzone” ho pensato che avrei dovuto assolutamente intervistarlo 🙂 .
Mi ha colpito di Sergio una certa attitudine D.I.Y. unita ad una visione “progressista” , tipica di chi guarda il futuro come un’opportunita e per questo preferisce costruirlo divertendosi che subirlo passivamente.
Ho ascoltato da Segio uno dei concetti più interessanti legati all’imprenditoria del 2000:
“non è il pesce grande che mangia il pesce piccolo, ma è il pesce veloce che mangia il pesce lento“
Ma bando alle ciance e iniziamo subito con la chiacchierata:
Sergio, quando hai iniziato a fare questo lavoro e perchè?
Come secondo lavoro è iniziato 2 anni e mezzo fa, ed è il mio unico lavoro da 10 mesi.
Sono arrivato ad occuparmi di digitale e comunicazione seguendo un percorso che è nato dall’esigenza di voler avere una mia azienda: volevo non avere capi che mi dicessero come fare cosa.
A quel punto ho analizzato le mie capacità e passioni, e ho scelto il digitale (web+social+multimedialità+innovazione) settore che amo da sempre e in cui ho competenze, e che al contempo sembra un settore in espansione e soprattutto impossibile da delocalizzare.
Ho lavorato 10 anni in multinazionali americane sempre più “asiatiche”, per me quindi questo ultimo punto era imprescindibile perché l’investimento di tempo e denaro deve essere duraturo.
Allora ho creato la mia agenzia di comunicazione, puntando molto su innovazione, concretezza e rapporto con il cliente.
-Un ingengnere elettronico in un settore di “opinionisti”, gli studi ti hanno dato un approccio diverso al web marketing?
Sono solo un ingegnere elettronico perché non potevo fare tutto, ma da sempre ho passione per economia e filosofia.
La comunicazione oggi è un mix di queste discipline per cui credo di trovarmi al posto giusto al momento giusto.
Confrontandomi con i colleghi in effetti ho scoperto che il mio approccio è diverso: lavoro organizzando i progetti come delle campagne militari, il team e i compiti sono tutti molto ordinati, usiamo planner e molte tecniche di agile management anche grazie a piattaforme come Slack.
Poi baso tanto il mio approccio su esperimenti e risultati.
Monitoro tutti gli strumenti digitali numericamente (lead, visualizzazioni, conversioni) e imposto le successive decisioni sulla base dei numeri precedenti chiudendo cicli brevi.
Anche per quanto concerne il tipo di prodotti e di mercato a cui rivolgerci, tendo a razionalizzare molto gli interventi applicando criteri di gestione economica che misurano ritorno su investimento e tempi di ritorno.
È in base anche a questi risultati che ad esempio stiamo entrando nel settore IoT con stampa 3D ed elettronica custom. Non credo sia una cosa comune per chi fa web marketing 😀
Poi siccome sono comunque una persona abbastanza di indole indisciplinata, spesso tutti questi conti li tengo a mente e non li formalizzo su carta, ma difficilmente dimentico i numeri importanti. 😛
-Che consigli daresti ad un imprenditore del settore Hospitality che volesse migliorare il suo approccio al Web-Marketing?
Lavoriamo molto con il turismo. Il consiglio è di abbracciare al più presto tutte le tecnologie che aiutano a risparmiare tempo, a costo di spendere qualcosina di più oggi. Quindi si a Gestionali, Booking Engine e Channel Manager, per gestire in maniera più efficiente tutti i principali canali di vendita e moltiplicarli.
Col tempo liberato lavorare molto di storytelling territoriale, possibilmente almeno anche in lingua inglese, per produrre contenuti che fanno SEO su sito ed engagement sui social.
Pochissimi lo fanno, ed è un settore dove non ci sarà portale a poter fregare l’hotel/B&B/agriturismo in questo: perché la vista mozzafiato del golfo, il tramonto tra i vigneti o gli alberi del bosco possono essere immortalati tutti i giorni solo dalla gente del posto.
-Che suggerimenti daresti a chi volesse intraprendere la carriera nel settore della comunicazione e/o ha iniziato da poco?
Premesso che sono nel settore da relativamente poco pure io, consiglio di seguire e interagire tantissimo con i più bravi colleghi del proprio settore e di settori affini che si trovano sui social, scovando le persone più interessanti nei gruppi o sulle pagine. Vedere i loro video, leggerne gli articoli, parlargli.
Il lavoro va rubato si diceva una volta, e credo che sia più che mai attuale in un settore dove un libro edito un anno fa potrebbe contenere informazioni obsolete.
Vanno letti quindi i libri che danno le nozioni di base, perché essendo di base saranno vere sempre, in quanto basate sull’essere umano. Per il resto sperimentare e studiare le sperimentazioni altrui.
-Quali sono i riferimenti culturali che più ti hanno influenzato come professionista?
Ascolto hip hop da 20 anni, tra le varie sfaccettature mi ritrovo molto nell’idea che anche se parti da zero, facendo sacrifici puoi crearti un futuro con le tue forze. Seppur non sono cresciuto per strada, “nel ghetto”, i miei genitori hanno fatto sacrifici per farmi studiare, quindi sento l’obbligo morale e la voglia di prendermi quello che credo mi spetti.
Omaggio spesso la mia musica nelle colonne sonore dei videoclip che creo, mi diverte e mi fa piacere vedere che sia diventata mainstream, per cui piace anche ai clienti e al pubblico. 😀
Altro riferimento culturale è il cyberpunk: credo che nel suo essere fantascienza futuribile (e per certi versi presente) rappresenti un buono spunto su dove le aziende che fanno innovazione, come noi, devono puntare.
La rivoluzione AI in atto, insieme a IoT, VR e AR sono la prova che forse tenere Stirling, Dick e Gibson sul comodino è un po’ come guardare nella sfera di cristallo.
-Mac, pc o linux?
Mac tutta la vita. Ho dimenticato cosa vuol dire combattere con il sistema operativo.
Le cose vanno e basta (o non vanno proprio, ma lo sai subito e fai il reso a Amazon) 😀
Grazie Diego per l’intervista e a presto!
Grazie a te Sergio dei preziosi punto di vista che condivido quasi completamente (Solo perchè uso Ubuntu 😛 )