Riparte la rubrica “Internet Kaffeee” con una chiacchierata con un web workers girovago, di base nel nord-est.
Oggi è la volta di Alessandro Nicoli, Web Designer (anche se qualche suo amico, visto il passato militare, lo definisce Web Contractor).
Alessandro prende il meglio della cultura collaborativa dell’Open Source e la applica anche nei contesti fisici, infatti si definisce:
“un fanatico e proselitista degli spazi coworking (sono ormai un soprammobile del megahub di Schio (VI))”
Oltre che della creazione e gestione progetti di comunicazione aziendale, Alessandro si occupa anche della formazione del personale in house, utilizzando spesso Slack.
Conosciamolo meglio.
Quando hai iniziato a fare questo lavoro e perchè?
La crisi ha colpito anche l’azienda in cui ho lavorato per 10 anni come impiegato logistico e capo settore di un reparto di produzione, l’azienda è fallita e mi sono semi inventato un lavoro.
Come si farebbe nelle migliori favolette, ho ascoltato il mio cuore e ho svolto un corso di 619 ore, di cui 300 da stagista non retribuito, perché ero sicuro che la cosa migliore per me era quella di fare ciò che mi piaceva e ciò in cui vedevo più prospettive legate alla mia passione per il web design e alla mia passione per il giornalismo.
Alla fine del corso “Esperto di marketing e commercio online” è stato proprio un mio articolo sul referendum dell’indipendenza veneta a saltare all’occhio di un agenzia web del Vicentino, che attraverso l’allora mio docente di web marketing e poi compagno di scrivania mi ha fatto la proposta. Non ci ho pensato 2 volte, il giorno dopo ho aperto la partita iva e da li è iniziata un avventura intensa quanto avvincente, talvolta snervante.
Negli ultimi tempi ti sei occupato di Arte, con il progetto Arte Firenze 2016.
Alla luce di quest’esperienza come giudichi il mondo dell’arte rispetto a quello del web? Può essere il web uno strumento per veicolare alta cultura, o come considerano alcuni opinion leader, è un luogo senza speranza con notizie false e il populismo?
Arte Firenze è stato l’ennesimo progetto che mi ha dato la conferma che il mondo dell’Arte è vivo e molto vivace sul web, in particolare sui social e non solo su Facebook.
Il web non è altro che uno strumento di comunicazione interattivo, la fine del broadcasting, veicola dalla più bassa forma di populismo alla più alta forma di espressione culturale, esattamente come ha fatto e fa ancora anche la TV (che rimane ancora saldamente in testa come strumento usato in Europa).
So che grazie al web in quattro mesi abbiamo creato un evento che ha fatto arrivare a Salerno 200 artisti provenienti da 4 continenti, attraverso il web ho avuto il piacere di conoscere personalmente circa 500 Artisti oltre che personaggi dello spettacolo e il simpaticissimo Vittorio Sgarbi. Grazie al web e ai clienti del settore food che seguo ho imparato anche tante nuove ricette, per la gioia della mia famiglia. Se non fosse esistito il web oggi mi sarei perso senza dubbio tante opportunità e soddisfazioni (ma di certo mi sarei risparmiato qualche mal di testa).
Che consigli daresti ad un imprenditore del settore Hospitality che volesse migliorare il suo approccio al Web Marketing?
Oltre al wi-fi 🙂 ?
Il primo consiglio che do ai miei clienti, a prescindere dalla categoria di appartenenze è quello di presentarsi sul web esattamente come sono realmente. L’Hospitality è senz’altro uno dei settori più trafficato e ricco di soluzioni, il consiglio che darei oggi ad un imprenditore di questa categoria è di investire sulla creazione di contenuti che mettano in evidenza le bellezze locali, gli eventi e i servizi che l’imprenditore mette a disposizione del turista; una “Content Strategy Umana” sia sui social che sul proprio progetto web, che ha un occhio di riguardo per le keyword di riferimento del contesto.
Che suggerimenti daresti a chi volesse intraprendere la carriera del web marketer e/o ha iniziato da poco?
Di chiedere subito ai proprio clienti se hanno un obiettivo, di iniziare a provare senza paura a creare strategie per raggiungere gli scopi. Chi non sbaglia, generalmente non lavora.
Mi dici un libro, un articolo, un sito e un film che hanno influenzato la tua carriera?
Libro: Don’t make me think di Steve Krug
Articolo: Five Of The Biggest Challenges Facing Online Marketing
Sito: http://stackoverflow.com/
Film: Gli Stagisti
Quale sistema operativo utilizzi?
Ubuntu e altre distro Linux. Quandi mi chiedono quale sia il migllior sistema operativo, rispondo che è quello che meglio si adatta alle tue esigenze, per il mio lavoro Ubuntu è perfetto.
Si sta meglio al Sud o al Nord?
Sono nato al Sud ma vivo da quasi 20 anni al Nord, sto bene in entrambe i posti e il mio lavoro mi permette di muovermi spesso in giro per lo stivale e non solo, la prossima avventura è Parigi. Abbiamo la fortuna di vivere in un paese molto bello, un paese che forse dovrebbe prendere spunto anche da noi web-workers per quanto riguarda l’innovazione e che tutto sommato non cambierei con altri.