In agosto, la Puglia si trasforma, accogliendo una moltitudine di visitatori che affollano le sue rinomate spiagge e i centri storici pittoreschi. Se da un lato questo afflusso rappresenta una linfa vitale per l’economia locale, dall’altro solleva interrogativi sull’impatto ambientale e sociale che una tale concentrazione di persone può avere sui comuni della regione.
L’analisi dell’indice di pressione turistica in questo specifico mese estivo mostra come alcuni comuni siano particolarmente soggetti a tale pressione. In località come Peschici e Vieste, l’indice supera l’1,8, rivelando che, in agosto, il numero di notti trascorse dai turisti è quasi doppio rispetto a quelle dei residenti. Questa situazione mette in luce la trasformazione radicale che questi luoghi vivono in alta stagione, con possibili ripercussioni sulla vita quotidiana e sull’uso delle risorse locali.
L’analisi dettagliata dei dati raccolti tramite il sistema regionale SPOT per il mese di agosto 2022 rivela una intensa pressione turistica che si concentra particolarmente nei comuni del Gargano e in alcune località del Salento
È fondamentale riconoscere che i dati in nostro possesso rappresentano solo una parte della realtà complessiva. Le presenze turistiche non ufficiali, – incluse quelle in affitti brevi privati, che pur essendo censite non rientrano nelle statistiche ufficiali dell’ISTAT, gli alloggi presso amici o parenti, l’utilizzo di seconde case, e le eventuali mancate registrazioni da parte delle strutture ricettive possono modificare significativamente la pressione turistica. Questo fenomeno assume particolare rilievo in quelle località dove il turismo “invisibile” è diffuso, in particolar modo in alta stagione, incidendo in modo sostanziale sulla percezione e sulla gestione dell’impatto turistico.
Al di là delle presenze nelle strutture ricettive, un’altra significativa quota di visitatori sfugge alla registrazione ufficiale poiché non necessita di pernottamento. Gli escursionisti, che prediligono visite giornaliere in luoghi di interesse come le Isole Tremiti, San Giovanni Rotondo e Alberobello, contribuiscono in modo sostanziale all’afflusso turistico. Questo tipo di turismo diurno, sebbene non implichi un soggiorno prolungato, ha comunque un impatto notevole sulla gestione dei servizi locali, sull’ambiente e sulle infrastrutture.
Questa forte concentrazione di turisti in un arco temporale ristretto comporta, tuttavia, una sfida di non facile gestione. La forte stagionalità, caratterizzata da un picco estremamente elevato seguito da periodi di bassa frequenza turistica, rende complessa la pianificazione di investimenti a lungo termine. Le risorse economiche che affluiscono nel periodo estivo potrebbero non essere sufficienti per sostenere investimenti che richiedono un ammortamento annuale e una prospettiva pluriennale.
In quest’ottica, diventa cruciale trovare un equilibrio tra il vantaggio economico che il turismo apporta, specialmente nei comuni dove il reddito pro capite è tradizionalmente basso e le opportunità lavorative sono strettamente legate all’industria turistica, e la necessità di preservare l’ambiente e garantire la qualità della vita dei residenti e il gradimento della destinazione, che come rilevato nell’analisi “Vieste e i suoi ospiti” risente dell’importante flusso turistico.
L’obiettivo dovrebbe essere quello di promuovere uno sviluppo turistico sostenibile che non solo sostenga l’economia locale, ma che si armonizzi anche con la salvaguardia delle risorse naturali e culturali, assicurando al contempo che le comunità ospitanti possano continuare a prosperare.