Il Gargano, territorio ricco di bellezze naturali e culturali uniche, è da tempo una delle destinazioni turistiche più amate della Puglia. Attira milioni di visitatori ogni anno grazie alle sue spiagge mozzafiato, la Foresta Umbra, i borghi storici e luoghi di culto internazionali come San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo. Tuttavia, questa ricchezza nasconde una problematica strutturale: il turismo sul Gargano è ancora fortemente stagionale, concentrato quasi esclusivamente nei mesi estivi. Da ottobre a maggio, l’afflusso di turisti cala drasticamente, lasciando il territorio e le sue attività economiche in stallo.
I dati dell’Osservatorio del Turismo Pugliese e dello studio “Vieste e i suoi ospiti” lo confermano. Nonostante la Puglia abbia registrato una crescita impressionante del turismo internazionale, la provincia di Foggia, i cui flussi turistici sono rappresentati in larghissima parte da quelli dei comuni del Gargano, non ha beneficiato allo stesso modo. Mentre altre aree come Bari e Brindisi hanno visto incrementi significativi anche in bassa stagione, il Gargano fatica a destagionalizzare la sua offerta turistica. Questa dipendenza dal turismo balneare limita le opportunità economiche e contribuisce allo spopolamento, con giovani che lasciano il territorio in cerca di migliori prospettive altrove.
Per il Gargano, quindi, la destagionalizzazione non è solo una strategia desiderabile, ma una necessità. L’obiettivo dovrebbe essere valorizzare il territorio in una destinazione per tutte le stagioni, valorizzando risorse naturali, culturali e gastronomiche, creando un’offerta che attragga visitatori durante tutto l’anno. Questo richiederà un cambio di mentalità, investimenti mirati e una collaborazione efficace tra enti pubblici, operatori privati e comunità locale.
Stato attuale: crescita regionale e stallo garganico
Negli ultimi anni, il turismo in Puglia è cresciuto notevolmente, con un incremento del 43% negli arrivi tra il 2011 e il 2023. Tuttavia, questa crescita non è stata uniforme: mentre province come Bari e Brindisi hanno registrato aumenti significativi, il Gargano è rimasto indietro. Escludendo le locazioni turistiche, fenomeno comunque rilevante, la provincia di Foggia ha visto solo un timido aumento del 5% negli arrivi.
Al contrario, altre province pugliesi hanno registrato incrementi più consistenti. Bari ha raddoppiato i propri arrivi (+100%) e le presenze (+105%). Brindisi ha visto un incremento dell’88% negli arrivi e del 49% nelle presenze. Lecce ha avuto un +29% negli arrivi e un +12% nelle presenze. Taranto e Barletta-Andria-Trani hanno registrato incrementi rispettivamente del 32% e del 34% nelle presenze.
Questi dati evidenziano una “Puglia a due velocità“, dove differenze infrastrutturali e approccio al turismo influenzano il successo delle singole aree. Il Gargano, nonostante le sue bellezze e le potenzialità di località come Vieste, sembra lontano dal capitalizzare pienamente su un turismo sostenibile e destagionalizzato, perdendo terreno rispetto ad altre destinazioni più dinamiche.
Lo stallo turistico del Gargano si manifesta ancor più quando si osservano i flussi turistici nei mesi di bassa stagione (gennaio-maggio e settembre-dicembre). Mentre altre province pugliesi hanno fatto progressi nella destagionalizzazione, il Gargano non è riuscito a diversificare l’offerta turistica in maniera efficace. Nel 2023, le presenze da ottobre a dicembre sono risultate particolarmente basse, segnalando una forte dipendenza dalla stagione estiva e una mancata capitalizzazione su un turismo potenziale legato alla natura, all’enogastronomia e ai borghi storici.
Analizzando i dati relativi ai mesi di bassa stagione tra il 2011 e il 2023, si evidenzia una crescita significativa a livello regionale, con disparità tra le province: dal +85% di presenze nella provincia di Bari al +4% della provincia di Foggia, dove addirittura gli arrivi sono diminuiti.
Un altro aspetto cruciale riguarda il turismo internazionale, che ha registrato una crescita esponenziale a livello regionale ma meno marcata nel Gargano. Tra il 2011 e il 2023, gli arrivi internazionali in Puglia sono cresciuti del 193%, mentre le presenze straniere sono aumentate del 132%. Tuttavia, la provincia di Foggia mostra una crescita più contenuta: le presenze sono aumentate del 25%. Altre province come Brindisi e Bari hanno registrato aumenti molto più marcati, di oltre il 200% negli arrivi, sottolineando come il Gargano non riesca a sfruttare appieno il potenziale del mercato turistico internazionale.
Se consideriamo anche le locazioni turistiche, di cui si tiene conto solo a partire dal 2021, notiamo una crescita marcata sia negli arrivi che nelle presenze. Bari mostra in 3 anni un incremento straordinario del 88% negli arrivi e un aumento dell’80% nelle presenze, mentre la provincia di Foggia, pur mostrando una crescita più contenuta, si attesta a un incremento del 22% negli arrivi e solo dell’8% nelle presenze, evidenziando ancora una volta le difficoltà del territorio a tenere il passo con altre aree della regione.
Analisi della Composizione dei Flussi Turistici
Se guardiamo la composizione dei flussi turistici sul Gargano, notiamo che i luoghi più visitati continuano a essere le località costiere, come Vieste, Peschici e Rodi Garganico, che hanno sviluppato un’offerta quasi esclusivamente legata al turismo balneare.
Questo ha portato ad attirare principalmente turisti italiani che viaggiano su gomma, durante i mesi estivi, con un conseguente afflusso massiccio in alta stagione ma numeri estremamente bassi durante la bassa stagione.
I dati mostrano che, nei mesi meno affollati, solo San Giovanni Rotondo riesce a mantenere buoni risultati, grazie al turismo religioso, con Vieste che segue a distanza. Gli altri comuni, come Monte Sant’Angelo, Vico del Gargano e Mattinata, pur essendo affascinanti borghi storici, faticano a registrare presenze significative.
Questi territori hanno un grande potenziale inespresso, che potrebbe essere sfruttato attraverso strategie mirate alla destagionalizzazione e alla valorizzazione delle loro risorse culturali e naturalistiche.
Potenzialità inespresse del turismo sul Gargano e necessità economiche
Il Gargano è ricchissimo di potenzialità turistiche, grazie all’autenticità, alle bellezze naturali e alle tradizioni secolari. Le sue attrazioni comprendono il Parco Nazionale del Gargano, con ecosistemi che spaziano dalle foreste della Foresta Umbra alle scogliere e spiagge cristalline. La spiritualità di luoghi come San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, Unesco, fa del Gargano una destinazione di rilievo per il turismo religioso, mentre i borghi storici offrono uno scenario autentico dove storia e cultura si intrecciano. La ricchezza enogastronomica, con l’olio extravergine d’oliva, i formaggi locali, la pesca e la miticoltura nelle lagune, contribuisce a un’offerta culinaria importante.
Tuttavia, nonostante questa abbondanza, il Gargano soffre di una gestione turistica troppo stagionale. Sono stati creati nuovi posti letto in strutture come B&B, case vacanza e agriturismi, ma queste risorse vengono sfruttate quasi esclusivamente durante l’estate, lasciando un enorme potenziale inespresso per il resto dell’anno.
I turisti stranieri che hanno visitato Vieste, secondo l’indagine “Vieste e i suoi ospiti”, hanno mostrato un forte apprezzamento per la natura e l’accoglienza locale, dando punteggi più elevati rispetto ai turisti italiani. Tuttavia, questi giudizi peggiorano nei mesi di luglio e agosto, quando il sovraffollamento rende l’esperienza meno piacevole, mentre migliorano significativamente in bassa stagione, a giugno e settembre.
È chiaro che la destagionalizzazione turistica è una necessità per il Gargano. Lo spopolamento è un sintomo di un malessere territoriale più ampio, legato alla perdita di competitività in altri settori economici. Il turismo, se ben gestito, potrebbe rappresentare una risorsa fondamentale per invertire questa tendenza, offrendo opportunità economiche stabili e a lungo termine. Invece di aumentare i flussi turistici nei mesi già congestionati, come luglio e agosto, bisogna lavorare per distribuirli meglio lungo tutto l’anno. Vieste e Peschici registrano tassi di pressione turistica estremamente alti durante l’estate, con un sovraffollamento che compromette sia la qualità della vita dei residenti sia l’esperienza turistica.
Il turismo fortemente stagionalizzato ha anche un impatto diretto sulla qualità complessiva dell’offerta nel Gargano. Durante i mesi estivi, quando l’afflusso di visitatori raggiunge il picco, le strutture e i servizi migliori tendono a saturarsi rapidamente, lasciando spazio a operatori meno qualificati. Questo crea un ambiente in cui, anziché promuovere un turismo di qualità, emergono attività che mirano solo a massimizzare i profitti immediati, offrendo esperienze superficiali e prodotti turistici scadenti.
Il risultato è un territorio che rischia di essere invaso da “trappole per turisti”, offerte di basso valore che non rispettano l’autenticità del Gargano e compromettono l’immagine della destinazione. I visitatori, spesso delusi da servizi inadeguati, potrebbero non tornare e condividere esperienze negative che danneggiano la reputazione della zona. Chi lavora con professionalità non riesce a sopperire alla pressione dei flussi massicci, operando al massimo delle capacità senza poter migliorare o diversificare i servizi.
Un turismo così concentrato nei mesi estivi crea anche una scarsa distribuzione economica durante l’anno, con molti operatori che devono chiudere nei mesi invernali. La destagionalizzazione, invece, potrebbe favorire una maggiore qualità dell’offerta turistica, permettendo alle attività di lavorare in modo più sostenibile e di investire nella formazione, nell’innovazione e nel miglioramento dei servizi. Creare un ambiente in cui si possa operare durante tutto l’anno con un flusso più costante contribuirebbe a elevare gli standard del turismo nel Gargano, attirando visitatori più consapevoli e disposti a vivere esperienze autentiche.
Occorre inoltre intercettare il segmento di viaggiatori sempre più attenti alle tematiche ambientali e alla sostenibilità, un target in continua crescita a livello globale. Questi turisti cercano destinazioni che offrano esperienze autentiche e rispettose dell’ambiente, valorizzando le risorse naturali senza comprometterle. Puntare su un’offerta che promuova pratiche sostenibili e un turismo responsabile potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo per il Gargano, rendendolo una meta di riferimento per chi desidera viaggiare in modo consapevole e rispettoso.
Criticità che impediscono lo sviluppo
Nonostante le sue potenzialità, il Gargano stenta a decollare per motivi strutturali e gestionali che ne limitano la crescita sostenibile. Uno dei principali ostacoli è l’accessibilità: i collegamenti con il territorio sono inadeguati, soprattutto in bassa stagione. Non esistono collegamenti ferroviari nelle località del sud del Gargano, e i collegamenti verso le località costiere come Vieste e Peschici dipendono da un servizio di autobus limitato e spesso inefficiente, con lunghi tempi di percorrenza che scoraggiano molti visitatori, in particolare gli stranieri. Questa carenza infrastrutturale si traduce in una difficile penetrazione del turismo internazionale e in una limitata capacità di attrarre visitatori fuori dai mesi estivi.
Ad esempio, mentre l’aeroporto di Foggia effettua solo voli nazionali, i collegamenti via autobus tra Vieste e l’aeroporto internazionale di Bari sono attivi solo durante la stagione estiva e, anche in quei mesi, le corse giornaliere sono limitate e poco affidabili. Questo rende complesso per i turisti raggiungere il Gargano senza un mezzo proprio, scoraggiando chi viaggia senza auto. Durante la bassa stagione, la situazione peggiora ulteriormente.
I collegamenti interni tra le località del Gargano, così come quelli tra Vieste e Foggia, rappresentano un altro punto debole che incide sullo sviluppo turistico sostenibile dell’area. Durante l’estate, sebbene ci siano più corse giornaliere di autobus, la situazione resta complicata, con tempi di percorrenza lunghi e servizi spesso inadeguati. Nei mesi di bassa stagione, le corse si diradano, e nei giorni festivi molte tratte non sono servite, rendendo l’accessibilità della zona particolarmente difficoltosa per chi non viaggia con mezzi propri.
Queste carenze infrastrutturali non permettono di promuovere Vieste e il Gargano come destinazioni turistiche per tutto l’anno, penalizzando le possibilità di destagionalizzazione e ostacolando lo sviluppo di un turismo esperienziale e sostenibile. Interventi mirati sui trasporti pubblici, come l’aumento delle corse e un miglioramento generale dei collegamenti interni, sono essenziali per permettere ai visitatori di godere appieno delle potenzialità del territorio e per sostenere l’economia locale nei mesi meno affollati.
Sappiamo che un marketing territoriale ben strutturato dovrebbe concentrarsi sulla valorizzazione dell’autenticità del territorio, promuovendo le esperienze che lo rendono unico e puntando alla destagionalizzazione. Tuttavia, uno dei principali ostacoli allo sviluppo di un turismo sostenibile e a lungo termine nel Gargano è proprio la gestione poco efficace e trasparente del marketing territoriale.
Spesso, le campagne promozionali sembrano influenzate da logiche che non sempre privilegiano la qualità e il ritorno in termini economici per il territorio, con lavori affidati senza criteri chiari o senza un piano a lungo termine. Questa mancanza di coordinamento e trasparenza mina la credibilità delle iniziative e impedisce al territorio di essere valorizzato al massimo delle sue potenzialità.
Investire in un marketing che valorizzi il Gargano nella sua autenticità consentirebbe di attrarre un pubblico diversificato, interessato non solo alle spiagge ma anche a tutto ciò che il territorio può offrire durante l’intero anno: borghi storici, sentieri naturalistici, tradizioni culturali e religiose, enogastronomia basata su prodotti di eccellenza. Un marketing efficace dovrebbe evidenziare queste risorse e promuovere un turismo sostenibile e destagionalizzato, capace di portare benefici economici alla comunità senza compromettere la bellezza e l’autenticità del territorio.
Il problema dell’identità culturale e territoriale del Gargano
Una delle principali criticità per lo sviluppo integrato del turismo sul Gargano è la mancanza di un’identità culturale e territoriale ben definita. A differenza di altre aree pugliesi, come il Salento, che ha un’immagine forte e riconoscibile, il Gargano soffre di una frammentazione che deriva dalla varietà del suo paesaggio e dalle difficoltà di collegamento tra i comuni. Questi problemi infrastrutturali non solo limitano il movimento dei turisti, ma influiscono anche sulla coesione interna: è comune trovare residenti che non hanno mai visitato alcuni dei luoghi più belli del loro stesso territorio. Questa mancanza di uniformità ha reso complesso il rafforzamento di un’identità territoriale coesa e riconoscibile, e sono stati pochi gli interventi mirati a consolidare un’identità condivisa.
Un aspetto rilevante è la competizione interna tra i comuni, che spesso agiscono in maniera isolata, più interessati a superarsi l’un l’altro che a collaborare per una strategia integrata che valorizzi l’intero territorio. Mentre alcune località riescono a emergere, manca una percezione forte e coordinata del Gargano come destinazione unitaria.
È evidente che per rafforzare l’identità del Gargano sarà necessario superare le divisioni interne, migliorare i collegamenti e sviluppare campagne integrate che presentino il territorio come un’unica destinazione, sfruttando la sua diversità come elemento distintivo.
Ambiti di intervento e margini di miglioramento
Migliorare il turismo nel Gargano è una sfida complessa che richiede un impegno collettivo e costante. Servono strategie a lungo termine che coinvolgano diversi attori: responsabili delle politiche locali, imprenditori turistici e comunità residente. È fondamentale adottare un approccio coordinato che valorizzi le risorse uniche del territorio, promuovendo un turismo sostenibile distribuito lungo tutto l’anno.
In primo luogo, è cruciale migliorare le infrastrutture, in particolare i collegamenti tra le località interne e con gli hub di trasporto principali come Foggia e Bari. L’introduzione di un servizio di trasporto pubblico più frequente, affidabile e ben distribuito durante tutto l’anno renderebbe il territorio più accessibile e faciliterebbe la mobilità.
Parallelamente, occorre investire in un marketing territoriale più efficace e trasparente, basato su dati concreti e una visione a lungo termine. Le campagne promozionali dovrebbero raccontare la vera essenza del Gargano, puntando su narrazioni autentiche che mettano in risalto la bellezza naturale, i borghi storici, le tradizioni religiose e l’enogastronomia di eccellenza. Questo tipo di promozione può attrarre visitatori non solo durante l’estate, ma anche nei mesi meno affollati, favorendo la destagionalizzazione.
Gli eventi esperienziali e autentici possono rappresentare una leva fondamentale per destagionalizzare il turismo nel Gargano. Questi eventi devono valorizzare le tradizioni locali, il patrimonio naturale e culturale, e l’enogastronomia, creando esperienze uniche che attraggano visitatori anche nei mesi meno affollati. Festival gastronomici, percorsi naturalistici, esplorazioni dei borghi storici e valorizzazione delle festività religiose potrebbero arricchire l’offerta turistica.
È importante supportare le strutture ricettive e gli operatori turistici che investono in attività per la bassa stagione. Per incentivare queste iniziative, si potrebbero introdurre agevolazioni fiscali, come una riduzione o un’esenzione temporanea di alcune imposte per chi opera in bassa stagione. Inoltre, programmi di finanziamento e contributi potrebbero essere messi a disposizione per chi sviluppa progetti innovativi che favoriscono il turismo sostenibile e destagionalizzato.
Queste agevolazioni stimolerebbero gli investimenti e aiuterebbero a creare un ambiente favorevole allo sviluppo di un’offerta turistica di qualità, contribuendo a distribuire meglio i flussi durante tutto l’anno. In questo modo, il Gargano potrebbe attrarre un turismo più consapevole e diversificato, apportando benefici economici e culturali duraturi per il territorio e la sua comunità.
Occorre promuovere un turismo sostenibile, che preservi l’ambiente e rafforzi il tessuto economico locale. Questo può essere fatto sostenendo le aziende a gestione familiare, investendo nella formazione di operatori turistici locali e creando partnership tra pubblico e privato per sviluppare progetti con impatto positivo duraturo sul territorio. L’adozione di queste misure potrebbe trasformare il Gargano in una destinazione turistica di eccellenza, capace di offrire esperienze memorabili e rispettose dell’identità locale.
Quale futuro per il Gargano turistico?
Il futuro del Gargano turistico dipende dalle scelte che faremo oggi per affrontare sfide molto complesse, ma non insormontabili. Il turismo fortemente stagionalizzato, la pressione sulle risorse naturali e l’offerta spesso non all’altezza delle potenzialità del territorio rappresentano problemi significativi, ma anche opportunità per migliorare e ripensare l’intero approccio. La necessità di una strategia di destagionalizzazione è evidente: non solo per distribuire meglio i flussi turistici, ma anche per garantire un’offerta di qualità, sostenibile e rispettosa dell’identità locale.
Investire in infrastrutture adeguate, migliorare l’accessibilità e sviluppare un marketing territoriale trasparente e ben strutturato sono passi essenziali per valorizzare le risorse uniche del Gargano e attrarre un turismo diversificato. Questo approccio non porterebbe vantaggi solo agli operatori del settore turistico, ma a tutta la popolazione: un flusso turistico distribuito meglio durante l’anno contribuirebbe a creare opportunità di lavoro più stabili, ad aumentare la domanda per i servizi locali e a rafforzare l’economia del territorio, offrendo benefici economici duraturi.
In questo modo, il miglioramento del turismo avrà un impatto positivo sulla qualità della vita dei residenti, rendendo il territorio più vivibile e prospero per tutti.